Tag Archives: Furoshiki

Un po’ di Sol Levante nell’arredo di casa

18 Apr

Spesso bastano pochi semplici dettagli per rendere più gradevole e accogliente la propria casa: un tocco di colore sulle pareti, una fresca composizione floreale, tessuti e tendaggi in armonia con il resto dell’ambiente; se poi, come me, avete un debole per l’estetica e il design giapponese, anche un furoshiki può fare la sua parte!

arredo furoshiki geisha

Furoshiki Chirimen

A sinistra e in alto: furoshiki in chirimen
acquistabile su Hamakura Shop

I motivi stampati su questi teli, così ricercati e caratteristici, sono un vero piacere per gli occhi e, sebbene siano in genere studiati per dare risalto a pieghe e nodi, sono perfetti da esibire in tutta la loro bellezza, stesi su un tavolino o esposti alle pareti come delle vere opere d’arte.


Donna che scrive una lettera - Koikawa Harumachi II

A destra: Woman Writing a Letter
Koikawa Harumachi II (1789 – 1804)
fonte: Museum of Fine Arts, Boston

Il furoshiki che vedete in queste foto, ispirato ad una stampa Ukiyo-e, si trasforma facilmente in quadro grazie a una cornice non troppo lavorata o a due bacchette (le classiche astine reggi poster) assicurate ai due lati con gli orli:

arredo furoshiki quadro

Steso su di un cuscino e legato con due nodi ma musubi sul retro, diventerà in pochi secondi una fodera elegante e sicuramente originale:

arredo furoshiki cuscinoPer un guardaroba in perfetto ordine, invece, si potrà chiudere come un pratico sacchetto in cui riporre la biancheria e tutti quei piccoli accessori (cinture, foulard, etc) che in genere vagano sparsi per l’armadio:

arredo furoshiki biancheria

Con dei teli più piccoli in cotone si potranno creare allo stesso modo dei profumabiancheria pieni di potpourri o, al contrario, con dei furoshiki di dimensione più ampia, si potranno riparare gli abiti appesi alle grucce nella cabina armadio, o coprire lo schienale del divano nel salotto.

Altre idee d’arredo, complete di tutte le spiegazioni necessarie, le trovate nell’ultimo capitolo del mio libro.

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Bento e Furoshiki, l’accoppiata perfetta

19 Mar

Bento nero Sakura - Hamakura ShopQui in Piemonte la chiamano baracchino, i vicini milanesi schiscetta, più al sud mappatella… di cosa sto parlando? Della pietanziera, il caro vecchio contenitore per il pranzo fuori casa, ormai universalmente noto come lunch box o con il nome di origine nipponica bento.

A lato: Bentobako giapponese
acquistabile su Hamakura Shop

Yayoi Asukayama HanamiIl bento nasce in Giappone (come praticamente in tutto il resto del mondo) in epoche antichissime dalla necessità di avere a disposizione anche durante il lavoro e lunghi viaggi, un pasto sicuro e confortevole: lo portavano con sè i soldati in tempo di guerra, così come i contadini nei campi e, in situazioni decisamente più piacevoli, era protagonista dei picnic all’aperto nella sua versione a più strati per più persone (jubako).

A destra: “Yayoi asukayama hanami”
Kitao Shigemasa (1739-1820)
fonte: Library of Congress

In tempi più recenti l’uso non è cambiato e ancora oggi il bento è apprezzato da lavoratori e studenti che pur dovendo passare quasi tutta la giornata fuori casa, non rinunciano al piacere di gustare un buon pranzetto preparato con cura da mogli e madri.

L’aspetto estetico e la disposizione del cibo al suo interno è fondamentale per rendere il pranzo un momento speciale, ecco così spuntare per la felicità dei bimbi (e non solo ^^) onigiri (polpettine di riso) dalle forme più bizzarre e graziose verdurine intagliate.

bento con onigiri e furoshiki 1

In foto potete vedere quello che ho preparato questa mattina: un semplice onigiri posto all’interno di un pirottino di silicone e una fresca insalatina con prosciutto cotto a forma di sakura, i fiori giapponesi tipici di questa stagione.

bento con onigiri e furoshiki 2

Al termine della preparazione tutte queste delizie vengono poste in un contenitore, il bentobako, che verrà poi fissato con un elastico, e messo in una piccola borsina (kinchaku) o avvolto in un furoshiki.

bento e furoshiki

Se decidete di acquistare un furoshiki per il vostro bento, sceglietene uno non troppo grande (come questo di Hamakura che vedete qui sotto, con i lati di 50 centimetri) e di una stoffa resistente ai lavaggi più frequenti nel caso vogliate usarlo anche come tovaglietta durante il pasto.

Furoshiki_Haru - Hamakura Shop

Ciò che rende il furoshiki il complemento ideale per il bento è proprio questa sua versatilità, e poi, sei il contenitore non prevede uno scomparto apposito per bacchette o posate, potete sempre assicurare queste ultime al nodo… insomma, con un’unica confezione avrete tutto il necessario pronto per l’uso.

furoshiki di primavera con sakura 1

A proposito, mancano solo più un paio di giorni all’inizio della primavera… cosa ne dite di organizzare per uno dei prossimi weekend un bel picnic in stile giapponese sotto i primi alberi di ciliegio in fiore?

furoshiki di primavera con sakura 2

Buona Primavera a tutti e alla prossima ^^

P.S. Per ricette e altre curiosità potete chiedermi l’amicizia su Facebook… vi aspetto!

Tutorial: la bomboniera foulard per la laurea

23 Feb

Due lettrici, Martina e Carmela, mi hanno chiesto un’idea per la bomboniera della laurea che vorrebbero realizzare con un foulard.

A mio parere, una bomboniera di dimensioni così ridotte contenente solo i cinque confetti, risulterebbe appesantita dai classici nodi utilizzati per i furoshiki, meglio quindi solo qualche piega ed un nastrino.

Ecco la mia proposta:

bomboniera foulardPer questa bomboniera ho utilizzato:

  • un piccolo foulard 50×50 cm rosso (di fantasia simile a quella che vedete in foto o comunque con un bordo contrastante)
  • un nastrino
  • una gerbera rossa di stoffa
  • i cinque confetti avvolti nel tulle (ho usato quelli bianchi perchè avevo solo questi in casa, ma ovviamente ci vorranno i tradizionali confetti rossi)

tutorial bomboniera foulardProcedimento:

  1. Stendere il foulard con il rovescio rivolto verso l’alto e posizionare i confetti come mostrato in foto
  2. Piegare il lato sinistro (AC) del foulard sopra i confetti
  3. Piegare verso il centro anche il lato destro (BD)
  4. Ripiegare verso il centro lo stesso lato (BD)
  5. Ripetere ancora una volta la piega
  6. Piegare a metà il foulard mantenendo ben visibili le pieghe appena fatte
  7. Chiudere il sacchetto con un nastro e, a piacere, completare con un fiorellino di stoffa

L’esecuzione delle pieghe, che potete vedere meglio nella foto che segue, metterà in evidenza la fantasia geometrica del foulard rendendo la bomboniera un po’ più ricercata e sicuramente diversa dai classici sacchetti cuciti (se poi deciderete di usare un furoshiki giapponese di tipo double face, il risultato finale sarà ancora più bello).

bomboniera foulard pieghe

Come potete notare, l’effetto sarà visibile sia sul davanti che sul retro della bomboniera:

fronte retro bomboniera foulard laurea

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Articoli correlati:

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I furoshiki double face

17 Feb

Dopo i meravigliosi teli giapponesi in chirimen protagonisti dello scorso articolo, oggi vi presento i furoshiki ryoumen「両面」ovvero double face.

furoshiki - tessuto double-face

Questo tipo di tessuto, prodotto in rotoli proprio come il chirimen e quindi con le cimose ben visibili su di un lato, presenta due dritti di pari dignità, entrambi riccamente decorati e sfruttabili a seconda del nostro gusto e delle nostre esigenze.

Come regola generale, ma non assoluta, la scelta dei colori da parte del designer cade su una coppia di complementari molto contrastanti fra loro, come nel caso del furoshiki qui fotografato (acquistabile su Hamakura Shop) con un lato di un bel melanzana leggermente cangiante e l’altro lato giallo oro costellato da piccoli fiori e petali di sakura.

furoshiki - tessuto double-face 2

In questo modo, con un unico furoshiki e con la tecnica a noi più congeniale, potremo realizzare due confezioni dal carattere estremamente diverso:

ad esempio un furoshiki piuttosto sobrio e formale con la tinta più scura dominante…

furoshiki double face viola-giallo

… oppure un furoshiki più luminoso e appariscente…

furoshiki double face giallo-viola

Anche il nodo sarà decisivo nell’aspetto finale della confezione: potremo mantenerlo in tinta con l’intero pacchetto, oppure capovolgerlo per rendere visibile anche il secondo colore del tessuto.

nodi furoshiki double face

Le potenzialità di questo tipo di furoshiki sono veramente tante e non basterebbe un solo articolo per illustrarne le infinite possibilità di utilizzo. Se vi va di vedere qualche altro oggetto confezionato in questo modo, potete dare uno sguardo a queste foto scattate sempre da me un paio di mesi fa.

Tessuti made in Japan: il Chirimen

16 Gen

Tipico della penisola di Tango, la parte settentrionale della prefettura di Kyoto, il Chirimen è uno dei più antichi metodi di tessitura giapponese. La sua particolarità non è tanto il tipo di fibra utilizzato (la tradizionale seta o i più attuali ed economici poliestere e rayon), quanto piuttosto la texture increspata (Shibo) simile alla nostra crêpe.

furoshiki chirimen

Particolare di un furoshiki in Chirimen con ben visibile la tipica texture Shibo

Utamaro, La tessitura, 1797

Utamaro, La tessitura, 1797

Per ottenere questo particolare effetto, i fili della trama, leggermente più spessi rispetto all’ordito, vengono attorcigliati su se stessi per poi essere tessuti in direzioni opposte. É proprio questa operazione a creare in fase di finissaggio una lieve arricciatura della stoffa.

Qui potete vedere qualche foto scattata al Tango Chirimen History Museum dove è stata restaurata e riaperta una vecchia fabbrica di tessitura e tintura della seta.

tanmono

Tanmono - Fonte immagine: Wikipedia Japan http://ja.wikipedia.org/wiki/和服

Al termine dell’intero processo, il Chirimen viene avvolto in rulli piuttosto lunghi  (Tanmono) che possono variare da una decina a una ventina di metri, ma con una larghezza abbastanza ridotta, tra i 35 e i 70 centimetri.
Con un solo rullo può essere confezionato un kimono, ma anche una serie di furoshiki.
Questi ultimi, lasciando intatta la larghezza del rullo, avranno due cimose laterali.

furoshiki chirimen retro

Il retro del furoshiki in Chirimen: si noti la cimosa laterale e l'orlo cucito sull'altro lato

furoshiki in chirimen - ten e chi

Un furoshiki ricavato da un rotolo di Chirimen

Gli altri due lati, quello inferiore e quello superiore denominati rispettivamente Chi (terra) e Ten (cielo), presenteranno invece due orli cuciti sul retro.
Agli occhi di noi occidentali, il lasciare in bella vista le cimose sarebbe considerato un errore, un difetto, ma in realtà è un modo per sfruttare al meglio le dimensioni del pregiato tessuto di base senza avere alcun spreco e per godere appieno della bellezza della tessitura.

furoshiki - bottiglia

Una bottiglia avvolta in un furoshiki in Chirimen - Furoshiki acquistabile su Hamakura Shop

I furoshiki in Chirimen, non essendo completamente lisci come altre sete e fibre sintetiche, risultano molto più maneggevoli, infatti scivolano meno fra le mani e mantengono meglio la forma nelle confezioni che si intende realizzare. Per vederne uno autentico e, perché no, toccarlo con mano, vi rimando come sempre al sito di Hamakura Shop nella sezione dedicata dove trovate anche quello fotografato in questo articolo.

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